Aggiornamento online di versione di Ubuntu: funziona a meraviglia!

Tempo fa avevo aggiornato Fedora dalla versione 12 alla versione 14 usando la procedura di aggiornamento online a riga di comando. Ieri invece mi è capitato di dover effettuare la stessa operazione su Ubuntu 9.10 in un pc portatile, il tutto usando il comodo sistema di aggiornamento grafico 😉

La procedura è veramente banale: si apre Sistema -> Amministrazione -> Gestione aggiornamenti e come prima operazione si verifica e installa gli eventuali aggiornamenti presenti per la versione in uso.
A questo punto si selezione Impostazioni e si guarda l’ultima opzione disponibile in cui c’è un menù a tendina con diverse opzioni relative agli upgrade di sistema:

  • Nessun aggiornamento di versione
  • Solo aggiornamenti con supporto esteso
  • Tutti gli aggiornamenti di versione

Visto che avevo tempo ho effettuato due diversi passaggi, ovvero:

  • da 9.10 a 10.04
  • e da 10.04 a 10.10

In nessuno dei due casi ho avuto il minimo problema 🙂

La procedura comincia col disabilitare eventuali repository non ufficiali (scelta molto valida, per evitare eventuali conflitti di versioni con i pacchetti di terze parti): i repository potranno poi essere riabilitati in seguito. Dopo di che avviene lo scarico degli header dei pacchetti e proposto un riassunto di quello che avverrà  sul sistema.

Le informazioni possono essere così riassunte:

  • rimozione di elementi obsoleti
  • sostituzione di elementi con altri equivalenti
  • installazione di nuovi elementi
  • aggiornamento di tutti gli altri pacchetti

E’ possibile scorrere la lista di questi pacchetti, così eventualmente si può sapere cosa è stato tolto o con cosa è stato rimpiazzato.

A questo punto inizia lo scarico dei pacchetti (mediamente 780MB per ogni cambio versione) e alla fine inizia l’aggiornamento del sistema.

Da rilevare che per due volte mi è stato chiesto se mantenere o sostituire un file di configurazione di sistema (potevo anche vedere le differenze). Questo è un classico retaggio Debian in cui prima di rimpiazzare un file di configurazione ci viene chiesto cosa fare. Ovviamente tutti opteranno per premere l’azione di default proposta (sostituisci in questo caso) ed effettivamente le differenze erano solo estetiche essendo cambiati dei commenti in alcuni script.

Alla fine è stata poi fatta la rimozione dei file non necessari e la procedura si è conclusa richiedendo il riavvio del sistema.

Al riavvio tutto funzionava come prima (ovviamente c’èra il cambio di posizione da destra a sinistra delle icone sulle finestre che faceva intendere che effettivamente c’era stato un lavoro sottobanco…).

Questa procedura adottata da Ubuntu è stata, alla fine dei conti, molto semplice da effettuarsi e alla portata di tutti (se si esclude le due domande sui file di configurazione, ma la cui risposta era ininfluente sull’esito dell’operazione).

Un plauso quindi per Ubuntu e una speranza che anche in Fedora venga adottata una metodologia simile in futuro!

Mi scuso per non aver incluso screenshot della procedura perchè non volevo compromettere la riuscita dell’operazione interferendo con altri programmi aperti, ma a posteriori potrei dire che il sistema poteva essere usato tranquillamente durante l’operazione di aggiornamento (l’eventuale punto critico poteva essere nell’installazione dei pacchetti, in cui l’operazione non poteva essere annullata).

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