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Cosa sono e come ottenere le criptovalute

23 Dicembre 2017

Senza categoria, Varie

Criptovalute

Sebbene il Bitcoin sia il più conosciuto perchè è stata la prima criptovaluta ad essere creata nel 2009, esistono centinaia di monete virtuali in uso, alcune appena nate e altre che hanno parecchi anni alle spalle.

Da molti anni si dice che il prezzo del bitcoin è destinato a crollare, invece si è passati da un prezzo di 200€ di anni fa alla cifra di 15000€ di pochi giorni fa e se si guarda il trend si nota che nonostante ribassi localizzati la valuta è sempre in crescita. Ieri c’è stato un picco negativo in cui il suo valore è sceso del 40% (complice la notizia che nel territorio Americano dal 1 Gennaio 2018 verranno tassate le transazioni che avvengono con le criptovalute), pertanto se si vuole investire qualcosa questo è il momento giusto!

La criptovaluta è sostedata da una catena di transazioni (Blockchain) in cui de

Come funziona

Come funziona una criptovaluta?

Potremo dire semplicemente che la criptovaluta è generata ne più ne meno di come fa un banca, ovvero su di un conto si inserisce un valore numerico (Euro, Dollaro) di cui qualcuno si fa carico di garantirne il potere di acquisto per cui noi possiamo spendere il denaro ottenuto dalla banca tramite la carta di credito. Ogni transazione con la carta di credito, bonifico bancario, ecc è poi tassata e la banca si prende una piccola percentuale a fronte del servizio svolto.

Immaginate che tutto questo processo invece di essere a carico di un organo centrale (banca) sia distribuito e a carico di tutti quelli che partecipano a tenere viva la moneta. Questo dal punto di vista informatico si è tradotto nell’avere una struttura decentralizzata che si comporta in questo modo:

  • Ognuno che desidera utilizzare la moneta viene in possesso di un portafoglio (Wallet) in cui c’è una chiave crittografica pubblica e una privata da usarsi per le transazioni (per far questo basta essere in possesso del client dei BitCoin ad esempio)
  • Ogni 10 minuti viene generato un blocco di dati che finirà dentro una lunga catena (blockchain) che contiene la storia di tutta la moneta dal giorno della sua nascita.
  • In questo blocco ci finiscono tutte le transazioni che avvengono durante la sua creazione(ad esempio Alice spedisce a Bob 0.5 BitCoin-BTC dal suo portafogli, Bob spedice a Mark 0.3BTC, ecc..). queste transazioni fanno riferimento alle chiavi pubbliche dei portafogli coinvolti (quindi tutti i computer che stanno validando il blocco possono confermare se l’operazione è lecita o meno, dato che non si possono spendere due volte i propri risparmi o spedire soldi che non si hanno nel portafogli). Una tassa può essere applicata alla transazione per ricompensare chi sta lavorando a tenere in piedi la criptovaluta (ed equivale alla tassa che la banca si prende per le transazioni).
  • Per garantire la validità delle catena, il nuovo blocco contiene un riferimento ai precedenti (Hash) per evitare che qualcuno possa alterare la catena stessa e un nuovo Hash viene calcolato in base ad una difficoltà che tiene conto di quante persone stanno partecipando alla generazione del blocco. Il primo che risolve l’hash viene ricompensato con dei BTC fissi. Questo è quello che si chiama in gergo mining delle valute ed è qui che vengono generate le nuove moneta come fa la banca. Il valore di coin generati nel caso dei BitCoin viene dimezzato ogni 4 anni e attualmente vale 12.5BTC, pertanto il numero di nuove monete immesse in circolazione è destinato a diminuire sempre di più.

Prima di continuare si capisce subito una cosa: i nostri soldi sono nostri finchè siamo solo noi ad essere in possesso della chiave privata che consente di autenticare le nostre operazioni sulla catena, pertanto è buona norma:

  • Associare una password difficile alla nostra chiave pubblica/privata che abbiamo nel pc relative al nostro portafoglio: se qualcuno ci ruba la chiave, senza password non può spendere i nostri soldi!
  • Fare una copia su supporto removibile della nostra chiave perchè se perdiamo quella dentro al pc per problemi software o hardware perdiamo tutti i nostri coin!

Mining

Minare una moneta, come abbiamo visto è quel processo per cui un blocco della catena viene autenticato tramite delle operazioni solitamente con dei calcoli matematici che si basano sulla probabilità di trovare il valore giusto per tentativi. Bitcoin utilizza l’SHA256 come funzione di calcolo, mentre altre monete ne utilizzano altre e più tardi vedremo per quale motivo.

Facciamo un semplice esempio per capire come funziona questa operazione. L’SHA256 è un calcolo che necessita di certe operazioni che richiedono del tempo per essere completate. Hardware differente richiedono tempi differenti per fare le operazioni, pertanto si misura questa potenza di calcolo in H/s (Hash al secondo).

Una CPU del computer moderna può generare 2MH/s, una GPU moderna 100MH/s, mentre il più economico dei chip custom offre potenze che partono da 1GH/s a salire arrivando tranquillamente a 1TGH/s.

Supponiamo di essere solo 2 persone a minare una moneta come il bitcoin e di essere quindi a tanti anni fa. Entrambi abbiamo 0,5MH/s di potenza (quindi 1MH/s in totale). In 10 minuti abbiamo 600 secondi, pertanto la difficoltà che ha la moneta è “equivalente” a 600MH/s (la difficoltà viene misurata con un numero che equivale ad una potenza). Questo significa che solo calcolando per 600 secondi il nostro hardware è in grado di ottenere la risposta giusta. Se altre due persone si unissero al calcolo con la stessa potenza, allora il blocco successivo verrà calcolato in 5 minuti ed è per questo che la moneta ricalcola la difficoltà ogni 2016 blocchi e diventerà poi di 1200MH/s tornando ad avere il blocco risolto ogni 10 minuti.

Pertanto agli inizi con difficoltà basse si poteva minare Bitcoin con la CPU, poi con l’aumento delle persone che minavano, la difficoltà è cresciuta e si poteva minare solo con le GPU, adesso è talmente alta che si mina solo con hardware specializzato (sono chip che fanno solo SHA256, consumano un sacco di KW e costano parecchio). Sostenere la rete Bitcoin consuma parecchia energia elettrica, ed è per questo che sono nati altri metodi di convalida della transazione che vedremo tra poco.

Per cercare di far si che le monete si potessero continuare a minare con le CPU/GPU, è stato adottato subito dopo l’SHA256 l’algoritmo Scrypt in altri coin (come il Litecoin). Questo algoritmo ha la particolarità di richiedere parecchia memoria pertanto si riteneva che la creazione di chip custom che potessero surclassare le GPU non fosse possibile a costi accettabili, perchè memoria significava utilizzo di silicio maggiore rispetto ai transistor usati per i calcoli. Scopriamo però che di questi chip ne sono stati comunque prodotti in tempi recenti, pertanto si pensa che all’aumentare del valore della moneta che utilizza un particolare algoritmo porterà comunque ad avere hardware specializzato dedicato ad esso! Sembra quindi che prima o dopo minare una moneta non sarà economicamente conveniente utilizzando il pc.

E’ per questo che esistono altri metodi di validazione della blockchain 🙂

POW/POS

Il metodo classico di validazione è chiamato Proof of Work (POW, ovvero dimostrato col lavoro) per cui i miner effettuano dei calcoli utilizzando un algoritmo per validare i blocco. Gli algoritmi più diffusi sono:

  • SHA246
  • Scrypt
  • X11
  • Quark
  • Ethash
  • Qbit
  • Neoscript

Indifferentemente dall’algoritmo usato il POW soffre di un potenziale problema, chiamato attacco del 51%. Supponiamo che siamo in due gruppi di persone a minare, una con potenza paria 1MHs e il mio con potenza 1THs. Dato che ho maggiore potenza di calcolo posso risolvere più del 51% dei blocchi generati, pertanto potrei alterare la catena a mio piacimento rimpiazzando i blocchi già generati con transazioni differenti dato che ho la maggioranza di client che possono confermare la mia parola.

Per questo è nato il Proof of Stake (POS, dimostrato dal valore) adottato per primo dal PPC. In questo caso i miner che hanno dei soldi nel portafoglio possono destinarne una parte per lo staking. In base ai soldi messi nello stack, al tempo di maturazione passato (ovvero non ho mosso quei soldi per tot tempo), la generazione della moneta avviene dando una % del valore dello stack al mio miner, sempre basato su una difficoltà. Questo sistema fa si che non è più la potenza di calcolo a fare la differenza, ma quanti soldi si mettono a disposizione per generare il mining (soldi che non potranno essere spesi finchè non passa un adeguato tempo) e che tutti, anche quelli con pochi coin possono generare mining.

Solitamente chi adotta il POS passa per una fase di generazione di tutti i soldi possibili (e relativa distribuzione), poi i nuovi soldi sono generati solo dal POS ovvero dall’infrazione che il coin sta adottando, oppure utilizza un metodo ibrido POW/POS. Questo genere di mining è sempre aperto a tutti e non consuma elettricità eccessiva rispetto al POW.

Sta per nascere anche il Proof of Time (POT, dimostrato dal tempo) come ulteriore metodo di validazione, pertanto in futuro potranno essere elaborati altri metodi alternativi.

Blockchain

Si specula che il Bitcoin sia solo consumo di elettricità per mantenere la rete attiva, ma in realtà si sta mantenendo una lunga catena di transazioni convalidate universalmente da tutti, pertanto se dimentichiamo per un attimo allo scopo di utilizzo come moneta, la blockchain si presta a memorizzare informazioni di qualunque tipo, informazioni che sono avvalorate universalmente e non modificabili a posteriori, perchè le transazioni sono irrevocabili.

Ecco dunque che nuovi coin possono offrire funzioni che vanno oltre la moneta, aprendo la possibilità a sviluppi notevoli in ogni ambito. Se si vuole investire qualcosa nella criptovaluta, conoscere lo scopo di alcune di queste monete può farci intuire il loro potenziale futuro.

Pertanto analizzeremo adesso alcune monete esistenti, mostrandone i punti positivi in modo da capire se vale la pena di investirne qualcosa o meno.

Bitcoin (BTC)

La criptomoneta per eccellenza. Nata nel 2009, utilizza POW basato su SHA256 ed ha un prezzo che ha raggiunto i 15.000€ nei giorni scorsi. Ha una difficoltà di 1873B (1,8*10^12) e un ricalcolo della difficoltà ogni 2016 blocchi (2 settimane)

Questo il tasso di crescita della moneta (in cui il ribasso c’è stato quando un sito di Exchange fu hackerato e rubati milioni di $$):

AnnoValore €
20090,01
20100,05
20114€
201210€
2013750€
2014250€
2015400€
2016910€
201715000€

Bitcoin Cash (BCH)

Con l’aumento dell’adozione del Bitcoin nel 2017, la dimensione del blocco pari a 1MB prevista ha cominciato ad essere stretta perchè il numero di transazioni è aumentato di molto e si è arrivati ad avere conferme su movimenti che superavano le 24 ore (con 1MB si possano avere massimo 7 transazioni per secondo). Per questo lo sviluppo del Bitcoin si è diviso in due fazioni che hanno portato ad implementazioni differenti. Bitcoin ha adottato una tecnologia chiamata Segregated Witness (SegWit) che si può implementare sopra l’attuale blockchain (quindi c’è stato un SOFT FORK, ovvero cambio di protocollo per adesione della maggiorana dei client) e la moneta ha potuto proseguire la sua corsa.

Bitcoin Cash ha invece preferito portare la dimensione del blocco da 1 a 8MB, causando un HARD FORK (ovvero di un cambio di protocollo imposto) della blockchain, dando vita a una nuova moneta che eredita tutte le vecchie transazioni ma dal momento della nascita (Agosto 2017) è indipendente da BTC. Sebbene al momento della nascita BCH aveva un valore di 1/10 del BTC, adesso vale sui 3000€.

Bitcoin Gold (BTG)

Questa moneta nasce ad ottobre del 2017 come Hard Fork del Bitcoin e l’unica differenza è l’utilizzo per il POW dell’algoritmo Equihash che si presume non sia possibile ricreare in chip dedicati e quindi si possa minare ancora con le GPU.

Attualmente vale sui 300€.

Litecoin (LTC)

Questa moneta è nata nel 2011 ed utilizza l’algoritmo Scrypt come POW che sappiamo utilizza parecchia memoria e quindi doveva essere difficile e costoso riprodurre in chip custom per poterla minare senza CPU/GPU. Ha adottato un tempo di calcolo del blocco parti a 2,5 minuti. Tempi di calcoli inferiori implicano più blocchi generati e quindi più transazioni al secondo possibili. Sebbene sembra vantaggioso avere tempi per i blocchi molto piccoli, in realtà i tempi di 10 minuti del Bitcoin non furono scelti a caso: tempi maggiori implica maggiore sicurezza perchè ci sarà un consenso maggiore tra tutti i miner che sostengono la rete. Oggi ci sono coin che hanno tempi per i blocchi anche di soli 20 o 30 secondi, ma il rischio che si possano generare disfunzioni (fork) della blockchain sono maggiori.

Questa moneta ha avuto un prezzo più o meno costante attorni ai 3€ in tutti gli ultimi anni (tranne i primissimi in cui arrivava a 20€), ma nel 2017 è esploso e sta raggiungendo i 300€ e oltre nelle attuali contrattazioni.

Peercoin (PPC)

PPCoin utilizza sia il POW (SHA256) che il POS in modo da essere immune all’attacco 51%, e poter sostenere la rete utilizzando meno energia rispetto agli altri coin. Il mining tramite POS (chiamato in gergo minting) prevede un tasso di interesse del 1% pertanto non c’è un limite superiore al numero di coin generati, come avviene nel Bitcoin, ma ogni anno si generano nuovi coin da quelli che si possiedono.

Da tener presente che se si utilizza il POS, vengono utilizzati i checkpoint quale misura per contrastare un ipotetico attacco alla rete simile al 51%, ma che si basa appunto sul capitale utilizzato come stake.

Il prezzo del PPC è pressochè costante, anche se ha avuto una sua ascesa nel 2014 e adesso sembra aver ripreso la sua corsa al rialzo essendo tornato sui 4€.

Spesso i coin che utilizzano il POS sono guardati con scetticismo dagli investitori perchè il tasso di interesse annuo dell’1% implica una infrazione sul proprio investimento, pertanto il prezzo di mercato tende ad essere sempre costante. Da tener presente che con la ventata ecologica che sta crescendo attorno all’uso di corrente elettrica necessaria per sostenere il POW, potrebbero diventare presto molto promettenti tutte le monete basate su POS in un prossimo futuro e quindi il prezzo potrebbe salire di parecchio.

Namecoin (NMC)

Namecoin è uno dei primi coin ad usare la blockchain in maniera da condividere informazioni che vanno oltre la moneta. E’ basato infatti sul Bitcoin (e relativo POW con SHA256) dato che nasce nel 2011 da un fork ed in più è stato fatto  in modo che minando il Bitcoin si possa minare il Namecoin allo stesso tempo (si tratta di una tecnica che perette di utilizzare la chiave hash del bitcoin per avvalorare anche la propria rete) pertanto ci si garantisce anche di avere una difficoltà maggiore e quindi stabilità e sicurezza della rete.

La novità sta che vengono gestiti in modo distribuito i DNS (Domain name server) dei siti web: si ha la garanzia che un hacker non può modificare dove punta ww.pippo.xyz al relativo indirizzo IP come avviene coi normali server DNS, dato che l’informazione è custodita nella blockchain, è irreversibile, e solo il proprietario della registrazione può modificarne il valore. Inutile sottolineare che la registrazione dei propri domini si paga usando il NMC stesso e quindi ad un prezzo molto migliore che di quello attuato dai DNS attuali.

Il prezzo dei NMC è attualmente sui 3€ cifra che aveva avuto al massimo del 2014 ma potrebbe salire nel momento in cui i proprietari dei siti web capiscono che promuovere il proprio dominio alternativo in modo sicuro e meno costoso di quello tradizionale potrebbe essere il futuro…

Emercoin (EMC)

Forse sconosciuta alla maggioranza delle persone, questa moneta nasce nel 2013 in Russia basandosi sul codice di PPC, quindi utilizzando un algoritmo ibrido POW/POS in cui si da molto spazio al POS e il POW (SHA256) prevede un premio basato sulla domanda e l’offerta inversa. Meno persone minano la moneta e più ne viene generata, più persone minano la moneta e meno ne viene prodotta. Quindi sebbene il numero di monete possa crescere sia per l’effetto dell’infrazione POS che del POW, più viene utilizzata e meno ne verrà prodotta. Il ricalcolo della difficoltà viene aggiornato ad ogni blocco che è pari a 10 minuti come per il Bitcoin.

Quello che differenzia le altre monete è che gli sviluppatori l’hanno creata per essere usata come tale e non per essere scambiata coi Bitcoin, come sovente avviene con le nuove monete. In effetti già nel 2014 si poteva vendere gli Emercoin in cambio di Euro versati tramite Paypal sul proprio conto e l’accettazione della moneta nei siti di Exchange per scambiarla coi Bitcoin è stata autorizzata di recente solo quando Emercoin ha introdotto tutte le sue funzioni su blockchain orientate all’ambito aziendale. Sempre nel 2014 chi dedicava il proprio tempo alla ricerca con Folding@home riceveva una ricompensa in EMC.

Con Emercoin c’è un sistema DNS che supera quello di Namecoin quanto a funzionalità (si può acquistare un dominio per X anni già pagando in anticipo la somma, garantendosi quindi il possesso del dominio) ed inoltre sono disponibili i plugin per i browser per utilizzare tale funzione DNS, ci sono funzionalità di sicurezza SSL ed è utilizzata anche su Microsoft Azure (BaaS) nonché certificata RedHat e disponibile proprio a catalogo con software per server.

Da menzionare che oltre al puro POW, è stato anche integrato il merge mining con i Bitcoin per aumentare la difficoltà della rete e attualmente la difficoltà di minare un Emercoin è doppia (2813B=2,8*10^12) rispetto a quella dei bitcoin!

Nel prossimo anno sarà presente SegWit per poter scalare nelle transazioni come per i Bitcoin e avrà ATOM, un sistema di contratti semplici e non Turing Machine completi (leggete poi il coin Ethereum).

AnnoPrezzo ($)% crescita
20140,01
20150,05+400%
20160,19+280%
20171,02+437%

Il prezzo è in costante crescita, anche se per la poca notorietà tra i non addetti ai lavori e l’utilizzo del sistema POS ne hanno per il momento ridotto il valore di una fattore tra 10 e 100 ma, visti i molti servizi attivi sulla blockchain, ha le carte in regola per diventare veramente una moneta utilizzata come tale e acquistare di valore.

Ethereum (ETH)

Ethereum è molto recente perchè nasce nel 2015, ma il suo prezzo è in continua ascesa passando da meno di 200€ di inizio anno ai quasi 700€ di questo periodo.

Attualmente Ehtereum è basato su un algoritmo POW chiamato Ethash, ma si sta pensando che la prossima versione passerà tutta al modello POS per essere più verde nei consumi. Quando questo avverrà, visto il valore attuale della moneta ci potrebbe essere un effetto fionda anche per i coin come PPC e Emercoin che si basano anch’essi su POS.

Perchè questo successo di Ethereum?

Ethereum nasce per fornire servizi  sulla blockchain e lo fa tramite del contratti (ovvero dei pezzi di codice) che girano su delle macchine virtuali che sono delle Turin Machine complete (ovvero che ci si può fare qualunque cosa, tradotto in modo semplice). Per pagare questi servizi si avvale di Token chiamati Ether (ETH) che sono la moneta vera e propria, ma chiunque può costruire la propria moneta sopra la blockchain di Ethereum tramite dei propri token, quindi esistono altre monete dentro Ethereum (che ne fa da contenitore di servizio).

Internamente si avvale anche di un prezzo sulla transazione (Gas) e serve per dare una durata al calcolo: più il calcolo è lungo e più GAS serve per farlo sostenere alla rete. Non si possono scrivere codici (contratti) che girano indefinitamente sui client.

Il codice di un contratto è interamente visibile da tutti, dato che deve girare su ogni client per avvalorare la transazione.

Ethereum Classic (ETC)

Come è successo al Bitcoin anche Ethereum ha avuto un fork ed un altra moneta è nata (o meglio è rimasta uguale a prima).

Siamo nel 2016 e un bug scritto in un contratto usato da una piattaforma che conteneva molti ETH ha permesso ad un hacker di sottrarre 50milioni di dollari da risparmiatori ignari! Dato che prima di spendere quei soldi sottratti sarebbero serviti 20 giorni all’hacker per averne possesso, i programmatori hanno voluto punire l’hacker e ridare i soldi ai risparmiatori modificando la catena (Hard fork) delle transazioni facendo si che quella transazione illecita non fosse mai avvenuta (diversamente se i soldi fossero stati subito spesi questo fork sarebbe stato molto problematico).

Non tutti erano d’accordo con ciò e perciò crearono ETC come continuazione della catena originaria dell’Ethereum (in cui l’hacker ha ricevuto i proprio soldi purtroppo). Il prezzo di questa moneta è però di 1/20 dell’ETH e si pensa stia in piedi come speculazione, ma se dovete acquistare Ethereum bisogna stare attenti a comprare pertanto quella ufficiale. ETC però, come tutte le criptomonete sta vivendo di vita propria, quindi non si sa come andrà in futuro.

Monero (XMR)

Monero nasce nel 2014 come moneta POW basata su l’algoritmo CryptoNote che è espressamente predisposto per funzionare su CPU a 64 bit, pertanto è uno dei pochi coin che si possono ancora minare con la CPU.

Quello che lo caratterizza è però che protegge l’anonimato delle transazioni in modo che non si possa risalire a chi ha venduto o comprato i Monero. Il prezzo in crescita fino ai 400€ attuali, può derivare sia dal mining con CPU che dall’utilizzo come riciclaggio di denaro in modo anonimo.

Ripple (XRP)

rippleRipple è stato generato interamente alla sua creazione (in 100 miliardi di XRP) ed è usato come moneta per le transazioni che avvengono nella rete Ripple progettata come strumento di scambio soldi sicuro e senza rischi per la controparte. A cosa serve? A noi forse niente ma alle banche è uno strumento che torna utilissimo ed infatti molti grossi istituti di credito lo hanno già adottato pertanto potrebbe essere adottato anche globalmente in futuro.

Il prezzo? Da pochi centesimi di Euro è salito in poche settimane ad 1€ proprio perchè si sta scoprendo l’uso massiccio che le banche ne stanno facendo…

Dash (DSH)

Derivato dal Litecoin nel 2014 ha cambiato parecchi nomi (da XCoin a Darkcoin a Dashcoin) ma ha introddotto alcune tecnologie nella blockchain particolari come le transazioni istantanee, il pagamento privato e i Masternode che permettono a chi possiede 1000 DASH di poter generare le operazioni appena menzionate. Il prezzo è decisamente basso (0,07€) ma questo permette di poter creare una masternode a poco costo.

Il futuro è ignoto, ma il suo sviluppo è seguito molto dalla comunità.

Doge

Doge coin nasce come scherzo nel 2013 (ne sono stati generati a milioni di milioni in poco tempo) ma ha avuto un successo insperato, non tanto nel prezzo che è bassissimo (0,007€) ma considerando il numero di DOGE in circolazione ha una capitale equivalente altissimo. E’ usato come merce di cambio con altre valute in molti Exchange a pari dei Bitcoin, Litecoin ed Ethereum. Può essere quindi utile per scambiarlo con altra criptovaluta e non tanto come investimento a lungo termine.

 

Comprare Coin

Minare coin oggigiorno (a meno di non rischiare su monete che valgono poco sperando in un futuro aumento) è economicamente poco redditizio considerando il prezzo della corrente in Italia. La forma più semplice consiste quindi nello acquistarli online.

Diciamo subito che la maggior parte degli Exchange online scambia cripto valuta con Bitcoin, Ethereum, Litecoin e Dogecoin, mentre chi permette l’acquisto con Dollari o Euro lo fa solo verso monete come Bitcoin, Litecoin ed Ethereum. E’ essenziale quindi acquistare valute come Bitcoin ed Ethereum e poi eventualmente trasferirne parte sugli Exchange che trattano gli altri coin che vogliamo acquistare e scambiarli con essi.

Quando si acquista coin usando moneta reale, gli Exchange richiedono di avere un documento di riconoscimento per poter garantire l’identificazione dell’utente nel caso in cui le banche sospettino attività illegali. Purtroppo sono anche costretti ad applicare delle tasse tipiche del mondo delle banche, mentre per ora le percentuali prese nello scambio di criptovaluta sono molto piccole.

Tenendo conto del numero di registrazioni da verificare che stanno avvenendo in questo periodo di boom, alcuni Exchange hanno sospeso l’accettazione di nuovi utenti fino a metà Gennaio 2018, mentre altri hanno tempi di attesa che superano i 15 giorni (mentre solitamente la verifica avviene in 24 ore).

Attualmente uno dei pochi Exgange che accetta nuovi utenti e li autentica in pochi minuti è Coinbase

Coinbase è pensato per gli utenti che hanno poca dimestichezza con il mercato finanziario e quindi rendono le operazioni semplici e immediate (si possono fare tutte da smartphone o pc).

La registrazione, oltre ai propri dati richiede di inserire in numero di cellulare che viene utilizzato come forma di autenticazione doppia per evitare che chi ha accesso al nostro pc possa rubarci i soldi dal conto.

Se vogliamo acquistare usando Euro possiamo fare un bonifico (richiede 2 giorni per avere i soldi) o usare la carta di credito (in entrambi i casi le operazioni sono affidabili dato che l’exchange è rinomato per la sua sicurezza).

Prima di poter fare ciò dobbiamo inviare una foto della carta di identità (fronte e retro) usando l’apposito strumento sul PC (che manda un link al telefono in cui inserire le foto) o direttamente dall’applicazione su smartphone.

Dopo pochi minuti saremo già autenticati e pronti per fare il primo acquisto.

Su Coinbase possiamo acquistare con Euro i Bitcoin, Bitcoin Cash (funzione aggiunta pochi giorni fa), Ethereum e Litecoin.

Basta solo inserire la qualità che vogliamo spendere e confermare il prezzo che ci viene proposto. Prima di dare OK ci viene indicato quanto è il costo trattenuto per le spese bancarie (su 100 Euro sono grossomodo 4 Euro di spesa)

Coinbase è semplificato proprio perchè il prezzo proposto è quello medio attualmente effettuato da tutti gli Exchange pertanto non possiamo fissare un prezzo di acquisto e aspettare che il sistema arrivi a quel prezzo, ma permette di acquistare ciò che si vede in quel momento (l’applicazione comunque notifica quando il prezzo scende sotto la soglia voluta, pertanto basta solo saper aspettare di ricevere l’SMS).

Conclusioni

Se volete cimentarvi con le criptovalute, prima di investire tutti i vostri risparmi, provate a comprare un centinaio di Euro di Bitcoin o Ethereum, in modo da prendere confidenza con gli strumenti. Dal momento in cui si possiede Bitcoin o Ethereum si possono comprare le altre valute usando siti come Bitstamp, Poloniex o Cex.Io. Dopo aver preso mano potete decidere cosa e quanto investire nelle criptovalute.

Se volete registrarvi a  Coinbase usando questo link , se spendete almeno 85€ otterrete 8€ di bitcoin gratuiti (così avrete ottenuto un rimborso indiretto alle spese sostenute con il prelievo dal conto corrente/carta di credito).

Qui sopra vediamo come la spesa di 100 euro in Ehtereum abbia poi generato la ricezione di 10€ di Bitcoin gratuiti.

L’argomento coin è molto vasto e questo articolo ne ha solo scalfito la superficie, pertanto in caso di dubbi lasciate pure un commento o mandate una mail usando il form sui contatti.

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2 Responses to “Cosa sono e come ottenere le criptovalute”

  1. ice00 Says:

    Persiste la difficoltà di farsi autenticare dai siti alternativi a CoinBase per acquistare le criptovalute con Euro.

    Nel frattempo che è stato pubblicato questo articolo, sia il Ripple che l’Emercoin sono schizzati a 3€ da 1€ (quindi è triplicato il loro valore)

  2. ice00 Says:

    Situazione attuale registrazione utenti sui principali siti:

    CEX.Io: sospese
    bitstamp.net: accettate, ma verifica identità prosegue da settimane senza risposta
    litebit.eu: sospese (hanno avuto 400.000 richieste in poche settimane…)
    bitfinex.com: sospese almeno fino al 15 gennaio
    binance.com: sospese

    attualmente ci sono più di 170.000 transazioni non confermate sulla rete Bitcoin, mentre molti mercati hanno la rete Ethereum notevolmente rallentata dalle troppo richieste.

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