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Elive 1.9.31 unstable

3 Luglio 2009

Elive, Enlightenment

elive-64

Elive (http://www.elivecd.org/) è una distribuzione basata su Debian ed Enlightenment il cui motto è: potente, intuitiva, bella, veloce e con requisiti hardware minimi richiesti per funzionare. In effetti questa distribuzione necessita solo di 64MB di Ram  e una cpu da 100MHZ, ma mediamente richiede 128MB di Ram e 300MHZ per la cpu.
Per scaricare l’ultima versione stabile del prodotto è necessario donare qualche decina di euro all’autore per motivarlo a portare avanti questo lavoro. In ogni caso ci viene messa a disposizione la versione di sviluppo (sicuramente meno stabile) per quanti volessero provare prima di acquistare la versione stabile.

L’iso da 679MB è scaricabile da http://elive.homogenica.com/development/elive_1.9.31_unstable.iso e contiene la versione 1.9.31 dotata di kernel 2.6.26.

Le opzioni di boot (sempre fornite da Unetbootin su pen) sono a dir poco eccezzionali, offrendo varie configurazioni testo/grafica, dispositivi attivabili e in più molte modalità di diagnosi in caso di problemi:

  • Default
  • Elive Normal Mode
  • Graphical Problems
  • Text mode [No Graphical System]
  • No Bluetooth
  • No Temperature (sensors)
  • No Mount Partitions Automatically
  • Failsafe Mode 1 (for boot problems)
  • Failsafe Mode 2 (if the first not works)
  • Failsafe Mode 3 (thirtd test, more hard)
  • Special Machine: Eeepc (701)
  • Debug Mode (to know causes of problems)

La scermata di avvio è in grafica (paesaggio) con informazioni testuali in sovra-impressione dell’andamento dell’avvio.
Dopo 50 secondi ci appare una schermata per scegliere la lingua da utilizzare, 20 secondi dopo appare la scelta della risoluzione: Automatica o con risoluzioni molto grandi (1680×1050 minimo), perciò optiamo per automatica.
Altri 30 secondi per completare il boot, 15 dei quali con una musica che ci accogli di sottofondo. In totale 1:55 per il boot completo, il che comincia ad essere un pò elevato, essendo Enlightenment un desktop manager abbastanza leggero.

Lo schermo che ci appare non è nient’altro che l’immagine di avvio, a cui si aggiungono alcuni particolari:

  • ben 12 desktop virtuali posti in alto a destra
  • Icona gestione potenza del pc posta all’estrema destra
  • Icona per configurare internet posta anch’essa a destra
  • Orologio analogico posto in alto e al centro dello schermo
  • Una nota che ci ricorda di fare una donazione
  • Un set di programmi attivabili col click. Le icone si ingrandiscono al passaggio del mouse evidenziandosi, cosa che abbiamo già visto ad esempio in Eeebuntu.

Uno primo difetto che notiamo del sistema di evidenziazione dei menù è che questi (e anche il relativo suggerimento testuale) rimane nello sfondo, pertanto se abbiamo delle finestre aperte, queste copriranno la parte alta, togliendo quindi tutta la visuale sulle icone da premere.
Questo è un difetto che rende poco usabile il sistema di menu, finchè almeno non si associa mentalmente l’icona al programma.

Come avevamo già avuto modo di vedere in Opengeeeu, per aprire i menu in Enlightenment bisogna utilizzare il tasto destro o sinistro sul vuoto del desktop. C’è però un problema con questo sistema che invece non va assolutamente bene! Se ci troviamo alla destra del schermo e apriamo un submenu, questo scompare oltre lo schermo, rendendo difficoltoso se non impossibile selezionare un altro submenu.

Anche questo è un bel difetto di Enlightenment: in altri desktop, il menu si aprirebbe a sinistra se non risulta visibile a destra!
Comunque anche in Windows il comportamento è molto assimilabile a questo: se siete programmatori Java avrete notato come i popup contestuali al cursore possono finire fuori dello schermo, dato che Java lascia al sistema operativo (con una delle opzioni di funzionamento possibili) calcolare la posizione in cui piazzare il menu da apire.

Ma i difetti non sono ancora finiti: aprendo una finestra a schermo intero, questa occuperà tutta l’area del desktop, coprendo anche la barra inferiore delle applicazioni lanciabili e, dato che il tasto destro/sinistro ora sono contestuali alla finestra, non sarà più possibile aprire altri programmi se non dopo aver minimizzato la finestra.

Non aiuta in questo neppure il fatto che lo switch tra desktop si trova in alto a destra come avevamo visto e le applicazioni già aperte sono minimizzate nella parte alta a sinistra dello sfondo: solo con Alt-Tab possiamo ciclare sulle applicazioni già aperte.

Con questo non voglio comunque sminuire Enlightenment, che come era configurato in Opengeeeu era veramente notevole. Infatti l’ambiente ha molte opzioni di configurazione, sia come temi disponibili che come comportamenti applicabili (esiste anche l’applicazione Elive Panel che permettere di configurare tutto il sistema in un botto), ma in questa distribuzione però soffre di troppi punti deboli come abbiamo evidenziato 🙁

Ma Enlightenment ha un pregio che (attualmente) non ho trovato in altri desktop manager: nello sfondo compaiono delle stelle che si accendono e spengono ad intermittenza. Lo sfondo dolcemente animato è un bellissimo effetto a vedersi 😉

Ma vediamo ai programmi installati:

  • aMSN (char)
  • Chat IRC
  • gFTP
  • Links2 (browser web)
  • Skype
  • Transmission (client bittorrent)
  • Iceweasel (Browser web)
  • Audacious (player audio)
  • Elive Essence (player)
  • Streamtuner (browser stream)
  • Gimp (editor grafico)
  • GQview (visualizzatore immagini)
  • gtkam (aquisizione da dispositivo fotografico)
  • Iscan (scanner Epson)
  • Xsane (scanner)
  • Avidemux (editor video)
  • DVD encoder OGMRip
  • MPlayer (player multimediale)
  • Webcam (visualizzatore)
  • Xine (player video)
  • Abiword (word processor)
  • Gnumeric (foglio elettronico)
  • Giochi (emulatori vecchie console)
  • Poedit (editor traduzioni
  • SciTe (editor testo)
  • Wine (“emulatore” windows)
  • Java 1.6
  • Thunar (file manager)

Indubbiamente i programmi installati coprono ogni angolo possibile per un uso normale: internet, office, multimediale e giochi, nonchè la compatibilità offerta da Wine per i programmi Windows.

Che dire in conclusione? Tanti difetti, anche se in parte potrebbero essere mitigati dal target di utilizzo del netbook: una applicazione in esecuzione alla volta. Con questa ottica, la distribuzione avrebbe un feeling perfetto, negli altri casi, l’uso diventa un pò più macchinoso.

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