Vixta è una distribuzione Linux per chi proprio non può rinunciare ad utilizzare Windows Vista e ne vuole avere le stesse sembianze sul Pinguino.
E’ sviluppata da 3 sviluppatori su Sourceforge e vuole essere una distribuzione libera, semplice, veloce e sicura ed è derivata da Fedora. L’ultima versione disponibile è la Vixta Release Candidate 1 (2009.06) sfornata di recente.
In questo caso dobbiamo optare per un download diretto dei 710MB della distro da Sourceforge (o da uno dei tanti mirror):
http://master.dl.sourceforge.net/sourceforge/vixta/Vixta.LiveCD.2009.06.i686.iso
Le opzioni di boot disponibili su pen da Unetbootin sono poche:
- Default
- Boot
- Verify and Boot
- Boot from local drive
Il boot è grafico con schermata di un fiore in primo piano e il logo del sito web, ma non ci sono barre di avanzamento visibili (tranne un movimento di forme nello sfondo a destra). Dopo 1 minuto appare uno sfondo azzurro e il cursore al centro, e dopo 1m e 50 secondi dal via iniziale, il desktop è pronto (con tanto di musica di benvenuto).
Il fiore continua ad apparire come sfondo del desktop e in alto si trova l’icona (devo dire ben disegnata e con testo visibilissimo) per l’installazione, mentre la barra inferiore contiene:
- Pulsante start
- File manager
- Firefox
- Scelta applicazioni
- 4 desktop viruali
- Rete
- Schermo
- Appunti
- Aggiornamenti automatici
- Alimentazione
- Data/ora
Indubbiamente penso che tutti avranno riconosciuto KDE 4 (basta guardare la maniglia in alto a destra) come motore sottostante a questa distribuzione.
In effetti è sfruttando la potenza di KDE che viene simulato l’ambiente di Windows Vista semplicemente mettendo tutti i widget bloccati, un bel set di icone e assumendo una decorazione dell’ambiente molto simile al prodotto Microsoft (semi trasparenza tra le finestre, barra simil 3D per effetto chiaro scuro): il tutto aiutato anche da Compiz Fusion.
Immancabilmente Kickoff è attivo, ma del resto questo è ciò che assomiglia di più a Vista, perciò era logico trovarlo attivo (per disattivarlo, bisogna sbloccare il widget e poi passare alla configurazione classica).
Tra l’altro l’unica motivazione valida che posso vedere nel creare quel sistema di scelta dei menu è per aumentare l’accessibilità alle persone disabili, dato che in quel caso è ottimo (su un menù classico serve sempre molta manegievolezza per selezionare un menù posto in un livello oltre il secondo di annidamento), ma per il resto è di una noia mortale da usare 🙁
Da notare comunqe due fatti su questa distrizione: gli aggiornamenti del sistema vengono proposti in automatico tramite un piccolo riquadro semi trasparente posto in basso a destra, mentre la webcam non è riconosciuta dal sistema (come su molte distro generiche non ottimizzate per eeepc).
Il lato programmi non è fornitissimo:
- Gwenview (visualizzatore immagini)
- KolourPaint (modifica immagini)
- Okular (visualizzatore immagini)
- Konqueror (web browser)
- Firefox (web browser)
- Skype
- Cheese (webcam)
- Kaffeine (lettore multimediale)
- VLC (player multimediale)
- Openoffice
Indubbiamente è coperto il lato office e multimediale, mentre il lato internet è coperto solo a metà (mancano i client chat tradizionali e la posta elettronica).
Le caratteristiche di Vista sono emulate molto bene da KDE 4+Compiz Fusion (anche il caratteristico schermo che diventa in toni di grigi quando chiudete la sessione è presente) ed in più potete andare anche oltre dato che la loro potenzialità è molto grande e lascia ampi spazi di manovra.
Quello che invece questa distro non riesce ad emulare è quella pesantezza che si riscontra su Vista (provandolo anche su hardware più carrozzato dell’eeepc) che qui è assente 😉
10 Luglio 2009 at 15:31
Mica male questa distro…