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Cryptomonete (1)

5 Gennaio 2014

Varie

Bitcoin

Sicuramente in molti avranno sentito parlare di Bitcoin la moneta virtuale il cui prezzo ha raggiunto quest’anno dei picchi di conversione pari a  a 1200 euro. Questo articolo vuole dare una infarinatura generale sulle criptomonete per permettere alle persone di destreggiarsi in questo nuovo universo.

In principio

Bitcoin nasce nel 2009 come moneta che basa la sua esistenza sulla crittografia a chiave pubblica con cui vengono create le monete e confermate le transazioni dei coin, il tutto grazie ad una rete P2P i cui log (blockchain) sono pubblici e distribuiti su tutta la rete (oggi i log di queste transazioni superano i 20GB di dati).

In pratica possiamo (semplificando al massimo) dividere il lavoro svolto in due categorie:

  • Minatori: sono coloro che tengono in piendi la rete, confermando le transazioni che sono richieste dagli utilizzatori
  • Utilizzatori: sono coloro che utilizzano (inviano e ricevono) denaro

Utilizzatori

Gli utilizzatori hanno a disposizione un Wallet, ovvero un portafogli, con cui possono richiede e spedire il proprio denaro. All’interno del Wallet si possono creare tanti indirizzi, ovvero coppie di chiavi pubbliche e private per la crittografazione. Gli indirizzi pubblici possiamo darli a chi ci deve spediere il denato e a nostra volta noi utilizzeremo l’indirizzo pubblico della persona a cui dobbiamo inviare il denaro.

Wallet

Wallet

E’ essenziale pertanto porre la massima attenzione al proprio Wallet, perchè se lo perdiamo, tutti i nostri risparmi saranno andati in fumo.

Regole d’oro da seguire:

  • Effettuare sempre una copia di backup del proprio wallet (che altro non è che il file Wallet.dat, colui che contiene le coppie di chiavi pubbliche e private) e riporlo su supporti fisici diversi da quello in cui risiede ora.
  • Criptare il proprio Wallet con una passphrase (password) in modo che se qualcuno ne entra in possesso non lo possa usare per spedire denaro e quindi sottrarvi i risparmi. Attenzione a non perdere la password, perchè ciò significherebbe perdere tutti i risparmi
  • Non usare Wallet online per conservare i proprio risparmi. Se qualcuno hackera il sito online potete perdere tutto senza che nessuno vi rimborsi (come è già successo).

Minatori

I minatori sono coloro che eseguono il software che tiene in piedi la rete effettuando e confermando le transazioni e per questo lavoro possono ottenere nuove monete o ricevere una tassa per l’operazione svolta. Bitcoin ha una sua politica per come devono essere generate le nuove monete che vedremo successivamente.

Bitminter: miner Java per Bitcoin

Bitminter: miner Java per Bitcoin

Non è raro trovare che il software di mining è contento all’interno del proprio wallet se si guardano alcune monete alternative oggi presenti, e quindi forse in principio ciò valeva anche per i bitcoin. Di norma comunque il software di mining è specializzato e si scarica a parte. Il più famoso è sicurmante cgminer, nonostante sia un software che gira su finestra dos.

cgminer su Rasperri Pi e ASIC

cgminer su Rasperri Pi e ASIC

Il software utilizzato per minare si divide in 3 categorie:

  • CPU based: viene utilizzata la CPU per effettuare le operazioni di crittografia richieste dal protocollo. E’ stato il primo sistema, ma ha lo svantaggio di avere poca potenza computazionale rispetto al consumo energetico richiesto dal processore.
  • GPU based: viene utilizzata la scheda grafica per effettuare le operazioni. E’ stato il secondo sistema utilizzato e ha il vantaggio che effetua molti più calcoli rispetto alla CPU, consumando in proporzione molta meno  energia.
  • ASIC based: vengono utilizzate delle schede ASIC programmatte appositamente per gestire i calcoli richiesti. E l’attuale sistema più utilizzato perchè consuma poca energia, ed è estremamente più veloce degli altri sistemi. L’unico svantaggio è che il dispositivo farà solo mining, quindi il costo del dispositivo è da imputare totalmente a questa attività.

Attualmente cgminer funziona solo con hardware ASIC, quindi chi volesse minare altre monete utilizzando la CPU e GPU dovrebbe andare a pescare versioni più vecchie (2.7 e 3.1) od utilizzare altri programmi.

jhPriminer: miner di XPM

jhPriminer: miner di XPM

Pool

Se stiamo minando, Bitcoin potrebbe darci delle nuove monete in base al suo algoritmo, ma con quale frequenza riceviamo monete per ogni blocco (di transazioni) eleborate, dipende da quanti altri minatori stanno lavorando sulla rete. Esiste infatti un parametro chiamato appunto difficoltà che misura quanto difficile è produrre nuove monete e che il protocollo ricalcola secondo certe regole. All’aumentare della difficoltà, potrebbero volerci mesi se non anni prima che con la nostra potenza di calcolo possiamo guadagnare delle monete.

Per questo sono nati i pool, ovvero dei server che raccolgono vari minatori e se ottengono delle monete da uno qualsiasi, le dividono con tutti loro in base allo share che essi hanno contribuito. Lo share può essere visto come l’indicatore del mio contributo alla causa comune: più è alto e più guadagnerò.

Esistono varie strategie con cui i pool pagano i propri minatori in base allo share (PPS: pay per share, PPLN: Pay Per Last N Shares, POT: Pay On Target, PPLNSG: Pay Per Last N Groups, RSMPPS: Recent Shared Maximum Pay Per Share, Prop.: Proportional, Score: Score based system, SMPPS: Shared Maximum Pay Per Share, ESMPPS: Equalized Shared Maximum Pay Per Share, DGM: Double Geometric Method, CPPSRB: Capped Pay Per Share with Recent Backpay, ecc) ma le differenze le fanno anche altri parametri:

  • Percentuale trattenuta dal pool su ogni nostro guadagno (solitamente 1%)
  • Percentuale trattenuta su ogni versamento automatico sul nostro conto dei soldi maturati (anche qui 1%)
  • Valore fisso trattenuto sul pagamento effettuato manualmente
  • Valore minimo che dobbiamo avere guadagnato per poter effettuare il trasferimento dei soldi.
  • Se il pool attende tutte le conferme per dare il denaro (potrebbe anche volerci dei giorni) o anticipa il versamento (in questo caso la tassa trattenuta potrebbe essere superiore come il 1,5% o 2%, per ammortizzare eventuali transazioni orfane che non poertano monete).
  • Donazione (in % da dare al pool). Solitamente è nulla.
  • Alcuni pool lavorano solo con certi software (oppure danno uno share maggiore se si usa un dato software). Bisogna controllare cosa dice la guida del pool in proposito.

Ovviamente la percentuale trattenuta ci può star bene perchè il pool ha dei server in funzione che devono essere pagati, invece il valore minimo per il pagamento può essere importante. Ad esempio alcuni pool richiedono 0,1BTC di saldo per poter effettuare il versamento automatico, il che vuol dire dover attendere (allo stato attuale) un periodo lungo più di due anni prima di avere i soldi nel salvadanaio anche utilizzando l’ASIC più economico oggi in commercio!

Pool: share maturato

Pool: share maturato

E’ sempre preferibile trasferire il prima possibile i guadagni maturati sul proprio conto perchè se un hacker dovesse entare nei server del pool potrebbe riuscire ad impossessarsi di tutti i fondi non ancora trasferiti.

Conclusioni

In questo primo articolo abbiamo visto solo la prima parte relativa alle criptomonete, ovvero l’utilizzo e la generazione dei coin, nel prossimo ci sarà uno sguardo più da vicino sui vari algoritmi usati.

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