Papug Linux è una distribuzione progettata per l’eeepc interessante (sulla carta) perchè basata su Gentoo e sul leggerissimo desktop manager FluxBox.
Gentoo è la distribuzione nata per essere compilata mentre si installa, in modo da adattarsi perfettamente al computer ospite e dare le massime performance (tutti i pacchetti installati sono quindi ottimizzati per il sistema).
Ovviamente Papug Linux è una una live in cui tutto è già compilato e pronto, ma data l’estrema omogeneità dell’hardware di cui è dotato l’eeepc, ci aspettiamo che i singoli pacchetti sono già tutti ottimizzati, come se l’avessimo compilata noi stessi.
Dal sito di riferimenti, http://www.papuglinux.net/, scarichiamo la iso da 229MB tramite torrent:
http://www.tuxdistro.com/download.php?id=1485&name=PapugLinux%2009.1.torrent
Usiamo Unetbootin per creare la pen avviabile e, dai menu che si aprono, possiamo indistintamente caricare una delle prime 4 opzioni (non ci sono differenze evidenti di funzionamento):
- Run PapugLinux
- Run PapugLinux Copy2Ram
- Run PapugLinux Safe VGA
- Run PapugLinux Safe VGA Copy2Ram
- Run Memtest utility
Il caricamento è simile a Knoppix (2 tux + avanzamento colorato in stile dos) e servono ben 2 minuti esatti per aprirsi la schermata iniziale!
Quello che balza subito al’occhio è che sembra che la distribuzione stia lavorando a 1024×768, dato che nella parte sinistra si nota che le dicitura sull’uso del primo processore è tagliata.
Il fatto che ci sia la barra in basso e al centro, ci fa invece presupporre che stia lavorando correttamente a 1024×600 e che le scritte vadano oltre perchè ce ne sono troppe.
In ogni caso il desktop si presenta spoglio, non avendo nessuna icona e l’immagine nello sfondo non copre tutta l’area: rimangono i bordi a sinistra e destra neri. Questo crea un’effetto fastidiosissimo: le scritte a sinistra (che ci riportano i processi, la temperatura (a 0°!) e informazioni sull’utilizzo memoria e processore) nella parte nera si nota che vengono ridisegnate avendo un effetto chiaro scuro intermittente 🙁
Passata questa prima brutta impressione, vediamo se le cose migliorano e FluxBox riesce a fare di meglio.
La barra principale contiene 5 desktop virtuali (numerati a lettere) che si scorrono con delle freccette, mentre nella parte centrale c’è (pochissimo) spazio per i processi aperti.
Non essendoci un tasto start, i menu per i programmi si attivano col tasto destro, che risulta sensibile però solo dove non c’è una finestra aperta. Se questo sembra problematico, non lo è: anche massimizzando l’area di una finestra, questa lascia un bordo nella parte superiore e se cerchiamo di spostarla in altro, questa lascia lo spazio nella parte inferiore.
Lo spazio risulta utilizzato malissimo, per non parlare delle dimensioni dei font che sono molto grandi.
Vediamo comunque i programmi che sono installati:
- Firefox (web browser)
- Sylpheed (posta elettronica)
- pidgin (chat)
- gFTP (client ftp)
- bluefish (editor)
- RoxEdit (editor)
- Rox-Filer (file manager)
- emelFM2 (file manager)
- MPlayer (player multimediale)
- audacious (player audio)
- Ogle (player)
- GQview (visualizzatori immagini)
- Graveman (masterizzazione)
- Abiword (word processor)
- Gnumeric (foglio elettronico)
Tutto sommato i programmi installati considerando il poco spazio sono adeguati, ma i punti precedenti sono stati molto pesanti!
Ricapitoliamo quindi il tutto…distribuzione da dimenticare allo stato attuale, per dei semplici motivi: spreco di spazio, risoluzione non ottimale, scarsa configurazione del desktop, comportamento delle finestre che non si massimizzano a dovere e fastidiosissimo refresh a video.
Sono però convinto che Fluxbox possa dare di meglio e che questi siano problemi di gioventù della distribuzione: con un piccolo restiling potrebbe diventare molto più abbordabile 😉
19 Febbraio 2009
FluxBox, Papug