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Papug Linux 2009.1

19 Febbraio 2009

FluxBox, Papug

papug-64

Papug Linux è una distribuzione progettata per l’eeepc interessante (sulla carta) perchè basata su Gentoo e sul leggerissimo desktop manager FluxBox.
Gentoo è la distribuzione nata per essere compilata mentre si installa, in modo da adattarsi perfettamente al computer ospite e dare le massime performance (tutti i pacchetti installati sono quindi ottimizzati per il sistema).
Ovviamente Papug Linux è una una live in cui tutto è già compilato e pronto, ma data l’estrema omogeneità dell’hardware di cui è dotato l’eeepc, ci aspettiamo che i singoli pacchetti sono già tutti ottimizzati, come se l’avessimo compilata noi stessi.

Dal sito di riferimenti, http://www.papuglinux.net/, scarichiamo la iso da 229MB tramite torrent:
http://www.tuxdistro.com/download.php?id=1485&name=PapugLinux%2009.1.torrent

Usiamo Unetbootin per creare la pen avviabile e, dai menu che si aprono, possiamo indistintamente caricare una delle prime 4 opzioni (non ci sono differenze evidenti di funzionamento):

  • Run PapugLinux
  • Run PapugLinux Copy2Ram
  • Run PapugLinux Safe VGA
  • Run PapugLinux Safe VGA Copy2Ram
  • Run Memtest utility

Il caricamento è simile a Knoppix (2 tux + avanzamento colorato in stile dos) e servono ben 2 minuti esatti per aprirsi la schermata iniziale!

Quello che balza subito al’occhio è che sembra che la distribuzione stia lavorando a 1024×768, dato che nella parte sinistra si nota che le dicitura sull’uso del primo processore è tagliata.
Il fatto che ci sia la barra in basso e al centro, ci fa invece presupporre che stia lavorando correttamente a 1024×600 e che le scritte vadano oltre perchè ce ne sono troppe.
In ogni caso il desktop si presenta spoglio, non avendo nessuna icona e l’immagine nello sfondo non copre tutta l’area: rimangono i bordi a sinistra e destra neri. Questo crea un’effetto fastidiosissimo: le scritte a sinistra (che ci riportano i processi, la temperatura (a 0°!) e informazioni sull’utilizzo memoria e processore) nella parte nera si nota che vengono ridisegnate avendo un effetto chiaro scuro intermittente 🙁

Passata questa prima brutta impressione, vediamo se le cose migliorano e FluxBox riesce a fare di meglio.
La barra principale contiene 5 desktop virtuali (numerati a lettere) che si scorrono con delle freccette, mentre nella parte centrale c’è (pochissimo) spazio per i processi aperti.
Non essendoci un tasto start, i menu per i programmi si attivano col tasto destro, che risulta sensibile però solo dove non c’è una finestra aperta. Se questo sembra problematico, non lo è: anche massimizzando l’area di una finestra, questa lascia un bordo nella parte superiore e se cerchiamo di spostarla in altro, questa lascia lo spazio nella parte inferiore.
Lo spazio risulta utilizzato malissimo, per non parlare delle dimensioni dei font che sono molto grandi.

Vediamo comunque i programmi che sono installati:

  • Firefox (web browser)
  • Sylpheed (posta elettronica)
  • pidgin (chat)
  • gFTP (client ftp)
  • bluefish (editor)
  • RoxEdit (editor)
  • Rox-Filer (file manager)
  • emelFM2 (file manager)
  • MPlayer (player multimediale)
  • audacious (player audio)
  • Ogle (player)
  • GQview (visualizzatori immagini)
  • Graveman (masterizzazione)
  • Abiword (word processor)
  • Gnumeric (foglio elettronico)

Tutto sommato i programmi installati considerando il poco spazio sono adeguati, ma i punti precedenti sono stati molto pesanti!
Ricapitoliamo quindi il tutto…distribuzione da dimenticare allo stato attuale, per dei semplici motivi: spreco di spazio, risoluzione non ottimale, scarsa configurazione del desktop, comportamento delle finestre che non si massimizzano a dovere e fastidiosissimo refresh a video.
Sono però convinto che Fluxbox possa dare di meglio e che questi siano problemi di gioventù della distribuzione: con un piccolo restiling potrebbe diventare molto più abbordabile 😉

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