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Bufera giudiziaria su Microsoft (Ubuntu era solo la punta dell’iceberg)

1 Aprile 2016

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Windows 10

In Italia è appena mattina, ma durante la notte a Redmond è successo di tutto!
L’FBI su mandato del giudice Jack Cod ha perquisito la sede di Microsoft acquisendo elementi essenziali per la causa tra la FSF (Free Software Fondation) e Microsoft che ormai sembra spacciata.

Di quale causa si sta parlando?
La causa è iniziata 2 anni fa ma su richiesta di Microsoft si è svolta a porte chiuse e nel più rigoroso silenzio mediatico, perchè se la Microsoft avesse vinto (cosa che dai fatti di ieri sembra improbabile), avrebbe chiesto alla FSF un risarcimento danni con tanti di quegli zeri che nemmeno Apple potrebbe permettersi di pagare

Resoconto

Per capire di cosa si tratta bisogna fare un passo indietro a qualche anno fa, come ha raccontato Andrey Fisher (il capo tecnico del progetto Windows 10) interrogato dall’FBI.

“Per poter avere un prodotto competitivo quale doveva essere Windows 10 i vertici Microsoft ci obbligarono a basare il Kernel NT sul kernel Linux. Dopo aver cercato di analizzarlo emersero però le prime difficoltà tecniche: il codice Linux è così pulito e lineare che i nostri programmatori abituati allo spaghetti code non erano in grado di maneggiarlo in tempi brevi. Avevano stimato che servissero 9 mesi di corsi intensivi per poter riuscire a leggere il codice e modificarlo.
I vertici decisero allora di farsi aiutare e contattarono Canonical per far si che effettuassero le modifiche del caso e potessimo rilasciare Windows 10 nei tempi prestabiliti.”

Fermiamoci un attimo. E di questi giorni la notizia che Windows 10 conterrà un sottosistema di Canonical che permetterà di avere la bash shell di Linux su Windows e probabilmente anche molti programmi di Ubuntu. I nodi sembrano allora venire al pettine.
Torniamo ad Andrey:

“L’accordo con Canonical prevedeva che loro facessero il lavoro in segreto e solo dopo 1 anno dall’uscita di Windows 10 avremmo messo a disposizione il sottosistema di Ubuntu in Windows quale pubblicità gratuita verso Canonical. L’operazione doveva rimanere segreta perchè non avevamo nessuna intenzione di rilasciare il codice sotto GPL e nessuno si sarebbe accorto di niente, perchè il codice del Kernel di Linux…avrebbe dovuto subire dei cambiamenti significativi.”

Fisher non voleva andare oltre a quanto detto perchè ciò avrebbe rilevato dei segreti industriali di Microsoft, ma costretto dall’interrogatorio serrato a cui è stato sottoposto, alla fine ha ceduto e ha dichiarato:

Punto primo: il kernel di Linux è stato depotenziato togliendo parti efficienti, come lo scheduler e la gestione delle memoria: non potevamo permetterci di avere un taglio troppo netto col passato.
Secondo punto: degli specialisti hanno introdotto dei bug casuali che nel 50% dei casi portano alla schermata blu tipica di Windows: questo ci serve per poter dare un supporto help desk a pagamento in cui facciamo fare all’utente delle operazioni macchinose che alla fine, dopo 2 ore di telefonata, finalmente il suo problema viene risolto (ma in compenso ne mettiamo altri due potenziali che si attiveranno a breve).
Terzo punto: abbiamo introdotto 3 black door per poter accedere al pc dell’utilizzatore. Una serve a noi, una alla NSA e una terza è di scorta.
Quarto punto: il codice è stato compilato col nostro compilatore speciale che si basa sui nostri brevetti numero 8868652412 e 9788868652418. Il compilatore prende una istruzione e la ricodifica con 50 istruzioni che fanno la stessa cosa, ovviamente in un tempo molto maggiore, e utilizzando 10 volte più memoria/registri. Questo ci serve per costringere le persone a comperare PC nuovi più potenzi, visto che prendiamo un balzello dai produttori per ogni pc venduto, dato che un pc vecchio diventerebbe lento ad eseguire il codice rimaneggiato.
Di tanto in tanto abbassiamo la ricodifica da 50 a 40 istruzione o 30 per simulare di aver creato una versione ottimizzata che mettiamo nei service pack per far felici gli utilizzatori. Attenzione non siamo mai scesi sotto alle 25 istruzioni.”

A questo punto la frittata sembra fatta e grazie alla dichiarazione di Simon Whale di Canonical è stato ricostruito l’ultima tassello.

“Ho lavorato in Canonical per l’operazione Kernel Linux su Windows. Ci era stato detto che Microsoft avrebbe rispettato la GPL e rilasciato i sorgenti, ma qualcosa mi diceva che non poteva essere vero, perciò 3 anni fa feci una segnalazione anonima all FSF indirizzandoli ad indagare…ed evidentemente il loro tecnici sono stati in gamba perchè della causa non ne sapevo nulla fino ad oggi, quando ho visto l’FBI entrare in Microsoft”

Conclusioni

Siamo alla fine di questo resoconto in attesa di nuove notizie dall’America, ma ormai sembra chiaro che Microsoft ha fatto un passo falso e si è presa dei pesci in faccia da tutta la comunità Open Source perchè utilizzare codice con licenza GPL senza rilasciarne poi le modifiche è una azione che non sta ne in cielo ne in terra!

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2 Responses to “Bufera giudiziaria su Microsoft (Ubuntu era solo la punta dell’iceberg)”

  1. Sergio Says:

    Grazie di esistere!!!! Utente linux da sempre, passato a Debian dopo che Spybuntu voleva riempirmi il computer d pattume pubblicitario. Grazie a queste notizie si capisce che il software libero non è la bizzarra trovata di chi ha del tempo da buttare ma il tentativo ben riuscito di dare una valida alternativa a chi pur non essendo programmatore può comunque capire il funzionamento e le dinamiche che si muovono dietro lo schermo di questo celebre attrezzo luminoso.

  2. ice00 Says:

    Scusate, mancava il link alla autorevole fonte della notizia.

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