Fedora 12 con KDE

Come abbiamo visto al lancio, Fedora 12, di nome Costantine, porta con se parecchie novità anche rivolte ai netbook.
Andremo pertanto a provare la versione live equipaggiata col desktop manager KDE (in versione 4).

Il torrent da 681MB è disponibile via torrent da: http://torrent.fedoraproject.org/torrents/Fedora-12-i686-Live-KDE.torrent

Sempre tramite Unetbootin, portiamo la ISO su pen e diamo via al caricamento:

  • Default
  • Fedora-12-i686-Live-KDE
  • Verify and Boot Fedora-12-i686-Live-KDE
  • Boot
  • Verify and Boot
  • Memory Test
  • Boot from local drive

Durante il caricamento appare però questo errore:

[drm:drm_mode_rmfb] *ERROR* tried to remove a fb that we didn't own
 
Boot has failed, sleeping forever.

Questa volta però la colpa ricade su Unetbootin che non riesce (almeno per ora) a usare correttamente l’immagine di Fedora (che un ibrido tra ISO e direttamente bootabile).
Bisogna perciò usare la copia diretta dell’immagine, col comando:

dd if=Fedora-12-i686-Live-KDE.iso of=/dev/sdb

Attenzione: sdb è la posizione del disco usb nel mio sistema; dovete assicurarvi di conoscere la vostra per non cancellare dati presenti su un hardisk!
Nel dubbio, potete usare gli strumenti grafici messi a disposizione da Fedora che si trovano qui: http://fedoraproject.org/wiki/FedoraLiveCD/USBHowTo#Graphical_Method_-_Windows_or_Linux

In questo caso le opzioni di boot sono adesso:

  • Boot
  • Verify and Boot
  • Memory Test
  • Boot from local drive

Il boot avviene come per Fedora 11 con il piccolo logo che si colora man mano che avanza, poi a 50s c’è la schermata di Fedora con il caricamento di KDE che si concluse a 1:40 dal via (ovvero 5 secondi in meno della versione 11).
Il tempo è sicuramente superiore ad altre distro come Ubuntu, pertanto, nonostante il boot di Fedora utilizzi l’init parallelizzato per diminuire i tempi, c’è ancora margine di miglioramento (almeno in modalità live, in forma installata il caricamento parallelizzato va molto meglio).

Di positivo rispetto alla versione precente è che lo splash screen di KDE è ora molto più significativo, come pure l’apparenza del desktop: sempre basato su un colore celeste (che caratterizza Fedora da tempo), c’è comunque un tocco di grigio per la barra della applicazioni.

Notiamo infatti che la barra inferiore (di dimensioni abbastanza contenute in altezza rispetto al solito) contiene i classici elementi di KDE:

  • Pulsante start per le applicazioni
  • Dispositivi usb inseriti
  • Selettore di 4 desktop virtuali
  • Applicazioni aperte
  • Stato rete
  • Mizer audio
  • Clipboard
  • Indicatore di eventi
  • Orologio/data

Al centro c’è il riquadro contenente le icone di avvio programmi (in questo caso c’è solo quella di installazione), posta in semitrasparenza sopra il desktop.

Al solito la modalità Kick Off è attiva di default per selezionare le applicazioni nel menu start.

Con KDE 4 si possono aggiungere parecchi Widget sul desktop, ne più ne meno di come avevamo fatto in Fedora 11. Il numero di widget disponibili non è cresciuto moltissimo e ancora sono lontani dalle possibilità di personalizzazione che hanno in KDE 3.5, comunque un leggero miglioramento, soprattutto estetico, si nota chiaramente.

Ricordando che Fedora utilizza SELinux quale gestore della sicurezza a livello di filesystem, vediamo le applicazioni che si porta in dote:

  • Giochi di KDE
  • DNG converter (convertitore immagini)
  • Gwenview (visualizzatore immagini)
  • KolourPaint (programma di paint)
  • Okular (visualizzatore documenti)
  • Akregator (aggregatore feed)
  • KGet (download manager)
  • KMail (client mail)
  • KNode (lettore news)
  • Konqueror (browser web)
  • Konversation (client IRC)
  • Kopete (chat)
  • KRDC/KRFB (desktop remoto)
  • Dragon Player (Player video)
  • Juk (player musicale)
  • K3B (masterizzatore)
  • KsCD (player cd)
  • Suite KOffice (office)

Lascia ancora un pò perplessi che non sia incluso di default anche Firefox in questa versione live (presente nel DVD), mentre la mancanza di OpenOffice non si nota molto data la presenza della suite KOffice che ben si integra con KDE.

I miglioramenti rispetto alle versione 11 (sempre con KDE) ci sono tutti: estetici, velocistici (anche se non ancora all’altezza di Ubuntu), innovazione (è presente l’ultima versione di XOrg) e il supporto ai netbook comincia a farsi sentire (i tasti dell’eeepc non sono tutti riconosciuti, ma è già un passo avanti).

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