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Linux Mint 6 con Gnome

16 Maggio 2009

Gnome, Linux Mint

mint-64

L’ultima versione che proviamo di Linux Mint (distro derivata da Ubuntu) in realtà è la principale della serie (tutte le altre sono Community Edition) ed è basata su Gnome.

Il torrent da 664MB è disponibile a: http://www.lintelligence.de/getdownload/b0203ec9b88a7de/1241169061/879

Le opzioni di boot (tramite Unetbootin su pen) sono pari alle altre versioni che abbiamo provato:

  • Default
  • Start Linux Mint
  • Start Linux Mint in compatibility mode
  • Memory test
  • Boot from local drive

Il boot ha una schermata con logo giallo/verde come per XFCE e FluxBox. Il caricamento dura però ben 2 minuti durante il quale Gnome ci si presenta con un suono di benvenuto e una classica disposizione del desktop.

Abbiamo infatti alcune icone sulla sinistra (con il nome ben visibile) e una barra di sistema in basso contenente il tasto start per la scelta dei programmi, le note e il tasto mostra il desktop posti a sinistra, mentre alla destra trovano posto l’orologio/calendario, il mixer sonoro, gli aggiornamenti di sistema, stato della rete e l’applicazione Gnome Do.

La sorpresa, sta nella gestione dei menu che sembra un ibrido tra il kickoff di KDE 4 e il tradizionale menu. Quello che ci appare è infatti un voluminoso menu, contenente:

  • Places (luoghi)
  • System (sistema)
  • Applications (applicazioni)

I primi due contenitori sono posti a sinistra e contengono le applicazioni per la configurazione del sistema e accesso veloce ai punti chiave (desktop, cestino, home, rete, computer). Al centro ci sono i vari tipi di applicazioni disponibili e a destra compare l’elenco dei programmi (che si possono scorrere, nel caso siano tanti, con una barra laterale).

In basso c’è un filtro per cercare i programmi ed esiste il tasto Favorites per mostrare le applicazioni favorite. Questo sistema ha il vantaggio di occupare sempre una porzione fissa di schermo, ma di dare tutta la potenza di scelta che secondo me a kickoff manca (bisogna andare avanti e indietro per trovare i programmi, qui invece sono a portata di click).

Esplorando alcune opzioni di Gnome, possiamo attivare gli effetti extra alle finestre (Compiz Fusion è installato e attivo), pertanto gli amanti di questi comportamenti 3D delle finestre possono divertirsi.

I programmi installati sono:

  • GIMP (editor grafico)
  • Scanner
  • Firefox (browser web)
  • Giver
  • Thunderbird
  • Pidgin (chat)
  • Transmission (client bittorrent)
  • Xhat-GNOME (chat irc)
  • OpenOffice (suite office)
  • Brasero (masterizzatore)
  • Totem (Movie Player)
  • MPlayer (palyer multimediale)
  • Pulse Audio
  • Rhythmbox (player musicale)
  • Sound recorder (registratore suoni)
  • Java 1.6
  • Utility configurazione del sistema
  • Nautilus (file manager)

I programmi ricalcano perciò quelli presenti in FluxBox e XFCE, mentre la versione con KDE offriva qualcosa in più (ma ciò è dovuto alle molte applicazioni native in KDE ivi presenti).

L’impressione su questa versione su Gnome è positiva: il nuovo tipo di menu risulta piacevole da utilizzare e meno difficoltoso da apprendere se si arriva dal classico sistema di menu rispetto ad una soluzione del tipo Kickoff.
La configurazione del sistema è agevole dato che Mint inserisce anche in questa versione una vagonata di programmi di questo genere.

Direi per concludere che la classifica finale su Linux Mint può essere (con due vincitori a pari merito):

1) KDE: se si ama l’innovazione è l’ambiente giusto
1) Gnome: classico ed equilibrato
2) XFCE: leggero ma con alcuni difetti come abbiamo visto
3) FluxBox: leggero, ma scomodo da utilizzare (almeno finchè non se ne fa l’abitudine)

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